I benefici biologici

Precisiamo che non abbiamo la pretesa di affermare che il PTA possa “curare”,
ma è senza dubbio evidente, e gli studi scientifici realizzati fino ad oggi lo
dimostrano, che i benefici dei processi realizzati a livello molecolare sono
moltissimi e che questi, e non potrebbe essere altrimenti, hanno la loro
contropartita diretta in tutti i sistemi organici:
Il PTA pone la classe medica davanti a un dilemma che potrebbe far cambiare molte mentalità. Poiché se fino ad ora il modello di salute cominciava nei processi biochimici (molecolari, atomici, genetici) che incidono sui processi funzionali e questi a loro volta sullo stato degli organi, la ricerca scientifica comincia a porre attenzione all'inizio della catena dei processi bioenergetici capaci di produrre alterazioni della biochimica.
Non c'è dubbio che si tratti di una porta difficile da aprire però riuscire a farlo darà alla medicina una dimensione assolutamente diversa creando intorno alla bioenergetica un corpo dottrinale nel quale i medici convenzionali e tradizionali potranno sentirsi “comodi” e convivere, per raggiungere i medesimi obiettivi. Un po' per le indiscutibili evidenze scientifiche già disponibili sulle energie invisibili, ed un po' perché verrà finalmente riconosciuto il sapere ancestrale che attraverso parole romantiche nascondeva un'unica realtà, valida per le due forme di pensiero.
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il primo e più immediato dei benefici confermati è che viene
favorita la fagocitosi nel nostro organismo, meccanismo grazie al quale il
nostro sistema di difesa si disfa degli elementi indesiderabili che sono nostri
parassiti e che vivono abitualmente racchiusi in grappoli molecolari.
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produce una marcata diminuzione degli acidi grassi rendendo
più difficoltoso il deposito dei grassi nelle arterie e migliorando la
circolazione sanguigna, il che favorisce il recupero dalle malattie causate da
difficoltà circolatoria.
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aumenta la temperatura corporea e permette al corpo umano di
recuperare la temperatura superficiale rapidamente, migliorando il flusso
sanguigno delle estremità.
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favorisce i processi termoregolatori del corpo, aumentando o
riducendo il calore degli organi con l'obiettivo di mantenere i livelli di pH
ottimale per il corretto funzionamento cellulare.
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favorisce l'espulsione di gas e materiale tossico
dall'interno dell'organismo, e questo produce una diminuzione
dell'acidificazione sanguigna.
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rompendo i clusters acquei favorisce un migliore contatto
con la membrana cellulare migliora l'ingresso dei nutrienti all'interno della
cellula.
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produce una eliminazione rapida dell'acido lattico dai
muscoli, la cui accumulazione è quella che ci provoca la sensazione di
stanchezza.
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se utilizzato topicamente ha capacità antinfiammatorie dovute
alla rottura dei cluster acquei, alla conseguente diminuzione dei livelli di
acidità dei focolai infiammatori ed all'aumento della produzione di ossigeno
attivo. Diminuendo l'infiammazione diminuisce anche la sensazione di dolore.
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è in grado di aumentare le difese del sistema immunitario.
Studi realizzati dal ricercatore giapponese Yuki Niwa hanno dimostrato un aumento
del livello di calcio intracellulare, il che rafforza l'attività dei
neutrofili, le cellule più numerose del nostro sistema immunitario. Lo studio
venne realizzato su cellule di leucemia mieloide e sulla crescita di tumori
maligni impiantati in ratti.
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riduce notevolmente la sintomatologia nei processi di asma
infantile. In più riduce contemporaneamente, anche se non la annulla, la
necessità di terapia bronco dilatatoria.
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si comporta come un inibitore della crescita batterica,
grazie alla sua capacità di favorire la generazione di ossigeno attivo. E
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migliora l'attività delle cellule della pelle favorendo
levigatezza e una migliore idratazione, riduce le contrattura muscolare,
tonifica energeticamente l'organismo ed aiuta a eliminare il tessuto sub-cellulare
sottocutaneo (obesità, cellulite, adiposi ecc.); da qui discende il suo attuale
utilizzo nei centri di bellezza.
Il PTA pone la classe medica davanti a un dilemma che potrebbe far cambiare molte mentalità. Poiché se fino ad ora il modello di salute cominciava nei processi biochimici (molecolari, atomici, genetici) che incidono sui processi funzionali e questi a loro volta sullo stato degli organi, la ricerca scientifica comincia a porre attenzione all'inizio della catena dei processi bioenergetici capaci di produrre alterazioni della biochimica.
Non c'è dubbio che si tratti di una porta difficile da aprire però riuscire a farlo darà alla medicina una dimensione assolutamente diversa creando intorno alla bioenergetica un corpo dottrinale nel quale i medici convenzionali e tradizionali potranno sentirsi “comodi” e convivere, per raggiungere i medesimi obiettivi. Un po' per le indiscutibili evidenze scientifiche già disponibili sulle energie invisibili, ed un po' perché verrà finalmente riconosciuto il sapere ancestrale che attraverso parole romantiche nascondeva un'unica realtà, valida per le due forme di pensiero.